Saturday, October 10, 2009

mi sposai per via di una lumaca


Ieri su La7 ho seguito un dibattito sulle famiglie allargate e sulle coppie di fatto. Evidentemente è un tema stringente: è importante per tutti avere un amore vicino.Dal dibattito mi sono accorta come sia purtroppo facile scadere nell’ideologia e impaludarsi. Sprofondare nel sentito dire e usare sogni già usati da altri. Dunque ho deciso: giù la maschera, la mia per prima. Mi darò una spolverata, bucherò la bolla di signora sulla quarantina leggermente in sovrappeso e metterò le mie carte sul tavolo. Se vogliamo discuterne discutiamone occhi negli occhi. Adesso svuoto tutto il mio sacco.


Mi sono sposata per via di una lumaca. Con Simone anche da ragazzi passavamo pomeriggi interi a litigare, ma quella volta li, almeno per me s’era passato il segno. Stavamo seduti su un muretto lui muto, io con la testa tra le mani a piangere. E pensavo: “Adesso basta, lo mollo e basta con tutti questi casini”. Forzavo un po’ volutamente verso la disperazione ma ero stanca, molto stanca. Non vedevo niente quando, da uno spiraglio tra le dita, ho visto una lumaca sul marciapiede. Ricordo di essermi stizzita. Guarda cazzo se uno non può disperarsi in dannata pace del suo fallimento. Però…”Come si fa , a non dire che sei bella?” Quella lumaca è stata la paladina del fatto che le cose ci sono per me, e a volte nonostante me, le mie buone idee. E così, non è che ho smesso di piangere ma ho ricominciato a vivere. Dopo un po’ io e Simone siamo andati a prenderci un caffé e dopo un altro po’ siamo perfino entrati insieme in una chiesa per sposarci. Se non avessi visto quella lumaca, credo che tutto ciò non sarebbe successo. Senza lumaca e senza le mie amiche che quasi ogni giorno mi ripetevano “Ma Simone è una cosa tua?” “Dipende da te?”.


Simone ha un bel profilo, belle spalle, sedere e gambe niente male. Ha un temperamento determinato e leale. E’ sempre stato fin troppo drammaticamente chiaro, però, che quello che mi lega a lui non è la somma dei dati su di lui. Chiaro che è stato dato a me come io sono stata data a lui. Spesso non ci ha legato il feeling e neanche il sentimento. Spesso ci lega un amore che somiglia moltissimo a chiamare uovo un uovo. Io femmina, lui maschio, e conosciamo bene tutti gli inconvenienti. Lui ama le partite di pallone io le mostre d’antiquariato. Anche adesso lui non sopporta che io lasci sempre aperti gli sportelli della cucina e a me da fastidio quando andiamo a letto e lui chiude gas e tapparelle.


Pensavo a tutto questo, ieri sera mentre acquistavo la mia nuova, carinissima camicia da notte

Friday, October 09, 2009

regalami un amore




Mi è sempre piaciuta un sacco Kolossal di Gianna Nannini: sono anni che vagolo per le mie giornate cantando "io non ho un'anima da negro, io non ci vedo un cielo in questo bar". E' un urlo contro quelli che prendono la vita con "filosofia" e non sbattono il muso sulle cose solite.

..passano le giornate, però, e sempre di più mi accorgo che il problema non è nell'anima ma negli occhi. Adesso lo dice anche lei
http://www.youtube.com/watch?v=HUD-m5LiPRA
"ci sarà qualcosa nei tuoi occhi viola, ci sarà qualcosa nella vita per cui valga la pena"
siamo tutti figli del nostro tempo: abbiamo relegato i nostri desideri costitutivi al sogno , ma la realtà continua ad invitarci a ripetere "ci sarà qualcosa nei tuoi occhi viola, ci sarà qualcosa nella vita, per cui valga la pena. Rimanere fedeli a questa evidanza è un'avventura in cui il Signore sempre ci accompagna rendendosi l'inaspettato tanto atteso.
guardare bene, guardare bene il bar