Thursday, June 03, 2010

...boh...


...dopotutto non voglio arrendermi a sentirmi calimero pulcino nero.
con un'ultima e inconsueta botta d'orgoglio decido che sto messa così perchè sono la donna invisibile. una supereroa che combatte per l'umanità con la sua bella tutina celeste. ma sì.
l'importante è crederci...(non troppo, però)

Wednesday, November 25, 2009

Io cancello, tu cancelli.


Da cosa si misura lo scorrere del tempo e degli anni? Per esempio dal fatto che una volta riuscivamo a passare gran parte della notte litigando per poi la mattina dopo affrontare la sveglia, la colazione e il lavoro con livore,imbruttiti, ma ancora capaci di essere utili in qualche modo alla società. Oppure , magari, allegri come due tortorelle perché all’alba si era fatta pace, stanchi ma non stravolti, non da buttare nell’umido…
Che la notizia in fondo non è questa. La notizia è che a notte fonda scappa questa frasetta. “Scusa, hai ragione, il fatto è che ogni tanto ti cancello dalla mia vita e possono passare anche settimane”. Da standing ovation. Che una damigella e un cowboy, possano dire, ascoltare e perdonare questo è una cosa dell’altro mondo in questo mondo. Semplificante segno che il sacramento del matrimonio è un gesto che Cristo mette nella realtà del mondo.

Friday, November 20, 2009

le "appiccicatrici d'ansia"


Oggi focalizziamo la nostra attenzione su un particolare tipo di femmine.Appartengono a svariate sottocategorie, possono essere sorelle, cugine, amiche, vicine di casa, colleghe, madri degli amichetti dei figli e anche perfette sconosciute. Captano con le loro belle antennine che tu ti porti a spasso una grande quantità d’ansia repressa alla bell’e meglio e trovano l’occasione d’oro per scaricarti addosso parte della loro. O forse non ci pensano neppure…
Donne che come me, come la maggior parte di noi, vivono nella quasi perenne illusione di rispondere ai bisogni degli altri, donne perennemente sconfitte e devastate da questa battaglia persa in partenza.
Se poco poco dici ad un’appiccicatrice d’ansia che tuo figlio ha la febbre lei ti risponderà:”Sai che in giro c’è un’epidemia di meningite?”
Scena di ieri sera allla cassa del supermercato. Spesona di un metro cubo. Maddalena nel seggiolino del carrello che urla perché continuamente le cade per terra il Batman trovato nell’ovetto kinder. Io con la testa al mal di testa. Lei, la cassiera, più o meno la mia stessa età e la mia stessa taglia che mi fa, vidimando il pass del parcheggio: “Corra signora perché le scade tra pochissimi minuti"
Oddio, no! Corsa disperata col carrellone e Maddalena urlante fino alla macchina. Riempimento in tempi infinitesimali del portabagagli, sistemazione della bimba nel seggiolino, e viaaa con l’incubo della sbarra dell’uscita che non si alza.
….Poi, fuori, la notte, uno spicchietto di luna bianchissimo in cielo come un sorriso, anche il mio sorriso. Non c’era da spaventarsi, era soltanto una piccola, dolcissima appiccicatrice.

Wednesday, November 18, 2009

nulla di scontato, tutto gratuito


Lo devo proprio ammettere:so trasformare in arte l’affogare in un bicchier d’acqua. Anche alla fine di una giornata come questa, spesa nell’immane tentativo di non volermi render conto dell’abc, dell’acqua che bagna e di tutto il resto può succedere di accorgersi dell’imprevisto e imprevedibile Mistero che mi genera. La princess non vuol fare mai il bagnetto, comincia a piangere disperatamente. Io, invece, mi diverto un sacco a farglielo eppoi a rivestirla, a pettinarla. Nel tira e molla solito suona il telefono. “Chi sarà?” mi domando io, povera rinco. Claro che si è mia madre. Che sta male, si capisce al volo. Butto giù col magone. Butto giù e faccio il bagnetto a Maddalena. Penso a mia nonna, a quando mamma era piccola e nonna Iolanda la lavava. Che ne è della speranza di felicità di allora? Che ne è adesso della gioia che ricordo provavo quando mia madre asciugava me con il telo tenuto posato sul termosifone? Altro tira e molla per sistemare le unghie. Mi accorgo per la prima volta che mia figlia ha la forma delle unghie dei piedi presa da mio padre. Che nodi ci annodano generazione dopo generazione all’amore?
Da piccola sapevo stare su questa soglia. Sapevo stare tranquilla e triste quando le circostanze smentivano la prima promessa del bene. Sapevo aspettare. E non davo tutto per scontato come adesso

Tuesday, November 03, 2009

non di solo yogurt si vive, non di sola morte si muore


Stasera mi sono accorta che mancavano il latte e altre cose di prima necessità. Controvoglia sono uscita nella pioggia buia. Ad un certo punto mi è ritornata in testa la notizia che la Corte Europea ha decretato che nelle aule scolastiche non ci devono stare i crocifissi. Ho pensato a Gianni, a quello che è successo venerdì scorso. Gianni ha quasi 60 anni, pensa e dice peste e corna della chiesa e dei preti. Gianni, venerdì, nella camera mortuaria, di fronte al corpo di Sesto si è fatto il segno della croce. Si è fatto il segno della croce.
The show must go on, sono entrata nel supermercato a fare la spesa. Avrei abbandonato gli altri pensieri concentrandomi sulla lista delle cose da prendere se non mi fossi trovata circondata da alberi di natale, palle, palline, lucette e babbi natali. "Ma perchè allora non aboliscono per legge il Natale?" Che tra l'altro, se vogliamo parlarne mi pare molto più invasivo di un crocefisso che sta lì senza lampeggiare neanche un lumino....
Quello che ha questo punto mi ha sfavato è il dovermi rendere conto che ci vogliono imbecilli. Vogliono farci galleggiare a pelo d'acqua senza mai andare al nocciolo delle questioni. Imbecilli che tolgono i crocefissi dai muri per poi festeggiare beoti il Natale. E' che si straparla di libertà, cari miei, ma l'unica libertà che vorrebbero concederci è scegliere il nostro vasetto di yogurt in un corridoio chilometrico di possibilità. Ma le chiacchiere stanno a zero. Il cervello va esercitato, sennò si atrofizza. Per questo propongo questa domanda: sono i crocefissi a stare appesi ai muri o sono i muri a stare appesi ai crocefissi?

Sunday, November 01, 2009

Ad ognuno il suo lavoro


"La conoscenza è sempre un avvenimento":è stato il titolo dello scorso Meeting. Ed è proprio vero che serve un colpo di vento a farti accorgere che l'acqua bagna, o riaccorgerti che è lo stesso. Gironzolavo con Simone e Maddalena.Sabato sera del 31 ottobre, già notte. Ci siamo infilati in san Clemente e io mi sono ricordata di quello che mi piace. Un coro caciarone ha cominciato a cantarmi in cuore. La passione che mi è nata non solo sfogliando libri, ma che mi ha preso a Pisa tra Borgo Stretto e San Frediano. Gli stessi occhi miei che poi hanno abitato il Laurentino 38. Un vecchio domenicano stava nel confessionale. Quando siamo entrati in chiesa stava ascoltando un penitente. Quando l'ho riguardato dopo aver ammirato per un po' il mosaico era rimasto da solo e aspettava. Ad ognuno il suo lavoro. Ecco: in quel momento li avrei voluto essere Beethoven per comporre l'Inno alla gioia, oppure Pinocchio per mettermi a correre sgambettando. ho ripreso per mano Maddi e siamo uscite quiete. Chi ha orecchi intenda, gli altri in camper.

Saturday, October 10, 2009

mi sposai per via di una lumaca


Ieri su La7 ho seguito un dibattito sulle famiglie allargate e sulle coppie di fatto. Evidentemente è un tema stringente: è importante per tutti avere un amore vicino.Dal dibattito mi sono accorta come sia purtroppo facile scadere nell’ideologia e impaludarsi. Sprofondare nel sentito dire e usare sogni già usati da altri. Dunque ho deciso: giù la maschera, la mia per prima. Mi darò una spolverata, bucherò la bolla di signora sulla quarantina leggermente in sovrappeso e metterò le mie carte sul tavolo. Se vogliamo discuterne discutiamone occhi negli occhi. Adesso svuoto tutto il mio sacco.


Mi sono sposata per via di una lumaca. Con Simone anche da ragazzi passavamo pomeriggi interi a litigare, ma quella volta li, almeno per me s’era passato il segno. Stavamo seduti su un muretto lui muto, io con la testa tra le mani a piangere. E pensavo: “Adesso basta, lo mollo e basta con tutti questi casini”. Forzavo un po’ volutamente verso la disperazione ma ero stanca, molto stanca. Non vedevo niente quando, da uno spiraglio tra le dita, ho visto una lumaca sul marciapiede. Ricordo di essermi stizzita. Guarda cazzo se uno non può disperarsi in dannata pace del suo fallimento. Però…”Come si fa , a non dire che sei bella?” Quella lumaca è stata la paladina del fatto che le cose ci sono per me, e a volte nonostante me, le mie buone idee. E così, non è che ho smesso di piangere ma ho ricominciato a vivere. Dopo un po’ io e Simone siamo andati a prenderci un caffé e dopo un altro po’ siamo perfino entrati insieme in una chiesa per sposarci. Se non avessi visto quella lumaca, credo che tutto ciò non sarebbe successo. Senza lumaca e senza le mie amiche che quasi ogni giorno mi ripetevano “Ma Simone è una cosa tua?” “Dipende da te?”.


Simone ha un bel profilo, belle spalle, sedere e gambe niente male. Ha un temperamento determinato e leale. E’ sempre stato fin troppo drammaticamente chiaro, però, che quello che mi lega a lui non è la somma dei dati su di lui. Chiaro che è stato dato a me come io sono stata data a lui. Spesso non ci ha legato il feeling e neanche il sentimento. Spesso ci lega un amore che somiglia moltissimo a chiamare uovo un uovo. Io femmina, lui maschio, e conosciamo bene tutti gli inconvenienti. Lui ama le partite di pallone io le mostre d’antiquariato. Anche adesso lui non sopporta che io lasci sempre aperti gli sportelli della cucina e a me da fastidio quando andiamo a letto e lui chiude gas e tapparelle.


Pensavo a tutto questo, ieri sera mentre acquistavo la mia nuova, carinissima camicia da notte